Smog in Italia, problema diffuso: la preoccupante classifica di Legambiente

Che lo smog in Italia sia un problema diffuso non è una novità, ma qual è la situazione aggiornata? Lo rivela l’ultima classifica

Si parla spesso di smog e inquinamento in Italia e delle possibili strategie per riuscire, in un periodo di tempo il più breve possibile, ad arginare il fenomeno iniziando a ridurlo. Tutto rientra nel contesto della transizione energetica, un processo che nel Belpaese procede però ancora a rilento non riuscendo a compensare le emissioni che vanno a ‘comporre’ il mix di inquinanti rilevati nell’aria che respiriamo.

runner con mascherina
La classifica di legambiente sulle città che hanno superato i livelli di pm10 (milanomag.it)

La situazione viene monitorata costantemente e per avere un’idea di quale sia lo stato dell’arte è stata recentemente diffusa una nuova ricerca contenente i risultati, relativi all’anno 2024, dello smog nelle città italiane. Scopriamo dunque quanti sono i centri urbani nei quali, lo scorso anno, i limiti giornalieri di polveri sottili Pm10 sono stati superati.

Smog Italia, i drammatici dati dell’ultima ricerca: le 25 città interessate

Iniziamo col dire che, purtroppo, non ci sono in tal senso buone notizie perché stando a quanto emerso in seguito ad una serie di rilevazioni effettuata da decine di centraline, su 98 centri urbani analizzati, è emerso che il superamento dei livelli di pm10 è avvenuto in 25 di essi. Si tratta di un numero in crescita considerato il fatto che nel 2023 erano stati solo 18. Ne è scaturita, come ogni anno, una classifica che, come spiegato da Legambiente, racconta una situazione tutt’altro che rosea con sforamenti registrati, in alcuni casi, in diverse centraline nella medesima città. Segnale questo “di un problema diffuso e strutturale in molte aree urbane”.

Industria, emissioni inquinanti
Inquinamento, i nuovi target da rispettare entro il 2030 (milanomag.it)

Ebbene al primo posto di tale classifica figura la città di Frosinone, maglia nera insieme a Milano con sforameti dei livelli per 68 giorni. A seguire troviamo le città di Verona e Vicenza, rispettivamente con 66 e 64 giorni di sforamenti. Nel report di Legambiente chiamato “Mal’Aria di città 2025” viene inoltre rilevata la forte criticità dell’Italia rispetto ai nuovi target europei da raggiungere e rispettare entro il 2030 con un dato allarmante. Il 71% delle città risulterebbe non in regola per il Pm10 ed il 45% per il biossido di azoto (No2).

“Il 2030 – ricorda Legambiente parlando delle conseguenze della nuova direttiva europea entrata in vigore nei mesi scorsi – è alle porte, servono scelte coraggiose ora. È fondamentale investire nella mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico e rendendo le città più vivibili, con spazi pedonali e ciclabili. Urgente anche intervenire su riscaldamento domestico e agricoltura, riducendo l’impatto degli allevamenti intensivi e integrando le politiche su clima, energia e qualità dell’aria”.

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