Sono stati avviati gli abbattimenti di decine di migliaia di polli in un allevamento italiano dopo la scoperta di un focolaio di aviaria
Torna a preoccupare l’influenza aviaria, a seguito della scoperta di un nuovo focolaio in un allevamento italiano di polli, tale da rendere necessario l’avvio della procedura di abbattimento di decine di migliaia di esemplari. La notizia della scoperta del focolaio e delle relative informazioni riguardanti le procedure per arginare il contagio è stato, attraverso i suoi profili social, il primo cittadino del comune sul quale tale allevamento insiste.

Inoltre è stata istituita dal servizio veterinario dell’Asl una zona di sorveglianza su dodici comuni allo scopo di controllare e fermare sul nascere l’eventuale diffusione della malattia. Entriamo nel merito della vicenda.
Aviaria, nuovo focolaio individuato in Italia: avviate le procedure di abbattimento
Il sindaco ha spiegato di essere in stretto contatto con le autorità dopo la scoperta del focolaio avvenuta in un allevamento di polli del comune di Chivasso, nel Torinese. Claudio Castello ha sottolineato che “la situazione è sotto controllo” aggiungendo che “ogni allarmismo è inopportuno specie per quanto riguarda il consumo alimentare dato che carni e uova non trasmettono l’infezione”. Ciò nonostante l’attenzione in merito al problema è altissima tanto da spingere il servizio veterinario dell’Asl To4 ad istituire su dodici comuni del circondario, Chivasso compreso, una zona di sorveglianza al fine di arginare la possibile diffusione del contagio.

L’unità di crisi locale è stata attivata nella serata di lunedì dalla regione avviando di concerto la sorveglianza per il costante monitoraggio della situazione. I proprietari dei vicini allevamenti sono stati informati unitamente ad una notifica degli obblighi che saranno tenuti a rispettare. La scoperta del focolaio è avvenuta il 31 gennaio e da martedì 4 febbraio ha avuto inizio il processo di abbattimento di 60mila polli.
Ad individuare il virus dell’aviaria è stato l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta con successiva conferma del centro di referenza nazionale dell’istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. L’azienda è stata posta sotto sequestro, verrà disinfestata e l’attività produttiva potrà riprendere tra un mese. La zona di protezione ha un raggio di tre chilometri dal focolaio, come previsto dalla relativa norma nazionale ed europea mentre la zona di sorveglianza ha un raggio di sette km dal focolaio. Oltre a Chivasso i comuni che rientrano nella zona di sorveglianza sono Caluso, Casalborgone, Castagneto, Crescentino, Lauriano, Mazzè, Monteu Da Po, Rondissone, Saluggia, Torrazza Piemonte e per finire San Sebastiano Da Po.